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SCOZIA SI GIRA! rimarrà concentrato sul cinema e i suoi derivati mentre SCOZIADISCOZIA porterà notizie e curiosità su luoghi, libri, musica, eventi ed anche cinema. Uno sguardo selezionato sempre da noi, che cercherà di portare attimi curiosi da gustare...non tutto quel che accade in Scozia, naturalmente, ma piccole oasi scelte per far viaggiare la fantasia.
giovedì 2 luglio 2015
lunedì 2 febbraio 2015
Sport e cinema in Scozia
di Massimiliano Zerbini e Maurizio Barilli
Nella cultura scozzese lo
sport ha sempre avuto un ruolo fondamentale ed in continua evoluzione pur
mantenendo salde storiche tradizioni. Gli scozzesi sono considerati un popolo
con un grande rispetto per la cultura sportiva e ne sono esemplari “portatori
sani” di civiltà e correttezza in giro per il mondo.
Max e Mauri hanno praticato
sport in ambiti diversi e Maurizio è tutt’ora istruttore di calcio in un’ Associazione Sportiva.
Massimiliano ha conosciuto la disciplina del basket nel settore giovanile e ha
effettuato anche il corso di base da tecnico/istruttore.
Si sono appassionati, se mai
ce ne fosse ancora il bisogno, allo sportività del popolo scozzese e alla
abnegazione dei propri atleti, che in determinati contesti come per esempio le
Olimpiadi, partecipano sotto l’unica bandiera della Gran Bretagna.
Esistono diverse occasioni in
cui il cinema ha incrociato lo sguardo con lo sport scozzese o in Scozia,
probabilmente anche con pellicole numericamente superiori ad altre parti
d’Europa.
Iniziamo questa carrellata
con uno degli eventi oramai tratto distintivo della cultura sportiva nazionale:
gli Highland Games. Pensate che
questi giochi sono talmente una tradizione per gli scozzesi che sono divenuti
popolari anche in parti del mondo dove risiedono un buon numero di emigranti (Usa,
Canada, Brasile, Ungheria, Svizzera). La loro invenzione risale intorno al 1700
e si svolge in diverse località durante tutto l’anno armati di kilt e cornamuse
e tanta forza. Per citare alcune prove di resistenza fisica: il lancio del
tronco (caber), il lancio della pietra, il peso sulla barra etc. Indichiamo due
film internazionali e un prodotto tv per ragazzi che tratteggiano in parte
queste discipline: Un’Amore di testimone
(Made of honor 2008) in una realizzazione un po’ “americanizzata” ma resa
credibile dalla presenza dell’attore scozzese Kevin MacKidd, Brave-Ribelle (Brave 2012), il cartoon
Pixar/Disney che ci riporta a qualche usanza del passato.
In Scooby Doo e il mostro di Loch Ness (2004) si intravedono diversi giochi e l’ambientazione
discretamente curata per un prodotto d’animazione televisivo (per gli amanti
del cane è da non perdere). Prima ancora del già accennato e ricco calcio e altri
sport passiamo al Rugby che sin dalla sua creazione ha visto la Scozia in prima
linea sia come Associazione (fondata nel 1873) che come squadra storica (la
prima partita internazionale 1871), pur non avendo mai vinto nessuna Coppa del
Mondo (quarti nel 1991) ma vantando delle vittorie nel prestigioso Torneo 5
Nazioni, divenuto 6 Nazioni dal 2000 con l’ingresso dell’Italia. Bisogna dire
che a livello cinematografico a parte qualche documentario locale non ci sono
pellicole molto conosciute che ne hanno trattato il tema; faticando un poco si
può trovare un’opera del 1970 intitolata I
Cospiratori (The Molly Maguires) che parla di immigrati irlandesi in
America; qui, il principale attore del film è lo “scozzesissimo” Sir Sean
Connery. La vicenda si svolge nel 1876 e c’è una scena in cui dei minatori
abbozzano ad una sorta di partita/ibrido con una palla rotonda, passandosela di
mano come il rugby e effettuando qualche mischia ben fatta. Poi una nota per Momenti di Gloria (Chariots of Fire 1981)
che pur non essendo un film sul rugby ma sull’atletica, descrive uno dei suoi
protagonisti, il missionario scozzese Eric Liddle, come giocatore di rugby e
per di più, miglior ala di Scozia. Buon ultimo il pub scozzese in Cloud Atlas (2012) dove la televisione
trasmette una partita infelice contro i cugini inglesi e i tifosi un poco
innervositi se la prendono con alcuni avventori decisamente malvagi. La palla
passa di mano ai gallesi con alcune opere particolari e per curiosi che
trasmettono tanta passione per la palla ovale: A Run for your money (1949), Grand
Slam (1978 Tv Movie), Ynadawiad
Arthur (1994) e Twin Town (1997).
Ed ora il golf; visto spesso
come sport elitario (infatti lo è) in altri parti del mondo, è considerato in
Scozia (sua patria di nascita nel 15° secolo) sport per tutto l’apparato
sociale e tradizionalmente egualitario. Esistono corsi pubblici e campi da golf
sia pubblici che privati. La Scozia è la “ Casa del Golf” ed annovera tra suoi
numerosi campi l’ambito Old Course di St Andrews. Perché questo suggestivo luogo
oltre ad essere stato utilizzato per una famosa corsa in spiaggia in Momenti di Gloria (Chariots of Fire 1981),
ha visto due film recenti sopra il proprio green: Bobby Jones – Il genio del golf (Bobby Jones: Stroke of Genius 2004)
con Jim Caviezel e il corto/documentario Old
Course (2012).
Il basket e buona parte delle
regole nel suo gioco attuale sono state originariamente inventate da un
canadese di famiglia scozzese, James
Naismith, quando risiedeva negli Stati Uniti nel 1891
(scrisse anche il primo libro
sulle regole di questo sport). Faceva l’allenatore sportivo nei college
americani ed è vissuto abbastanza per vedere il (suo) basket adottato come
sport dimostrativo olimpico nel 1904 ( si presterebbe ad una bella storia
cinematografica).
Passiamo ad una pallina più
piccola per celebrare un altro eroe nazionale nativo di Glasgow ma cresciuto a
Dumblane, non distante dalla “nostra” Bridge of Allan. Andy Murray è un tennista di enorme talento che mancava sempre
l’appuntamento con una vittoria importante o della vita pur essendo tra i primi
quattro giocatori al mondo. Dopo aver perso alcune finali del Grande Slam tra
cui anche l’ultima nella casa britannica di Wimbledon, si presenta alle recenti
Olimpiadi di Londra 2012 come sicura medaglia ma per niente certo di domare del
tutto l’erba come campione assoluto. Ed invece come in un magico film conquista
la medaglia d’oro davanti al suo pubblico, regolando in tre set proprio quel
Roger Federer della finale precedente. Tripudio scottish. C’è un film del 2004 che si intitola proprio Wimbledon e che racconta la fantomatica
impresa di Peter Colt (Paul Bettany) tennista in declino e invitato grazie ad
una wild card che incomincia a scalare turni su turni del
famoso torneo. Si può notare la presenza dell’ attore della new generation
scozzese James MacAvoy nella parte del fratello. Un film delizioso e
sottovalutato.
Corriamo veloci lungo i Km
del ciclismo e soprattutto quello da record dell’ora e gare da velodromo. Dovete
sapere che proprio mentre scriviamo il pistard* scozzese Chris Hoy ha
conquistato il suo secondo oro alle recenti Olimpiadi di Londra nella
specialità del Keirin, che va ad
aggiungersi a l’altro nello Sprint a
squadre (con P.Hindes e J.Kenny). Con questi successi è diventato lo
sportivo più titolato del Regno Unito. L’onore di essere il portabandiera è
stata la ciliegina sulla torta per lui e per tutta la Scozia. Un efficace
corto/documentario racconta le fasi che precedono una grande gara attraverso le
tensioni, i gesti, i particolari, le prove; si chiama Standing Start (2007) ed è incentrato sulla vittoria a squadre nei
Campionati del Mondo del 2007 dove era presente anche Chris, visto attraverso
le emozioni di un altro componente del terzetto, lo scozzese Craig MacLean. Lo
potete vedere integralmente su You Tube (da non perdere). Prima ancora di
questa opera si deve rintracciare il film “The
Flying Scotsman” (2006) che non parla del famoso treno ma è l’appellativo
dato ad un ulteriore famoso corridore di Scozia: Graham Obree.
Lo scozzese volante viene
raccontato in quest’opera di finzione cercando di crearne un affresco
avvincente e mai banale di un innovatore nella sua disciplina. Fu al centro di
diverse polemiche ma anche di notevole ammirazione per essersi costruito la
bicicletta per tentare il record dell’ora con alcuni pezzi presi dalla
lavatrice di casa. Un ottimo film. Il pugilato presenta Goerdie MacTaggart
personaggio di finzione nel film “Geordie”
(1955) con l’attore scozzese Bill Travers.
Automobilismo, rally. Non si
hanno molte notizie di film basati su questo sport. Le uniche verità le
troviamo nella realtà e nel campione di rally Colin McRae a cui è stato
dedicato pure un videogioco e nei piloti di Formula 1: David Coulthard e la
giovane promessa Paul Di Resta. A noi, invece, non resta altro.
Il calcio è un’altra
disciplina nell’animo degli scozzesi che pur non avendo raccolto esaltanti
risultati in campo internazionale (a parte qualche eccezione di club) lo vivono
appassionatamente nelle sfide interne e in tutto quello che di buono può
offrire la fede ad una bandiera.
La cinematografia sul calcio
non è mai stata di facile presa per il pubblico e anche in questo territorio
non si contano molte produzioni. Quelle da far notare sono alcune opere del
“mitico”
Bill Forsyth (il regista di Local
Hero) che nel 1981 diresse un film
molto popolare in patria sul calcio femminile “Gregory’s Girl” e successivamente il suo seguito “Gregory’s Two Girls” (1999) attualmente
l’ultima regia di questo fine autore di Glasgow. Passiamo alla VHS che Maurizio
cercava ma non trovava, dal nome “The
Real McCoist” (1995) un documentario
basato sulle gesta dell’attaccante dei Rangers Glasgow (poi trovata lungo il
filo); poi sempre del 1999 è il
piccolo gioiello “The Match” sulla
partita delle partite tra due pub rivali in un contesto naturalistico da favola
e per ultimo la cocente delusione in termini filmici ma con notevole apparato
musicale (Mark Knopfler) di quel “A Shot
at Glory” (2000) con Robert Duvall e ancora il calciatore Ally McCoist,
stavolta in veste di attore.
Capitolo
non utilizzato nel libro “FILO DI SCOZIA
– Storie di viaggi, cinema e amicizia” (Epika Edizioni 2014)
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